Metaverso e Moda: cosa succede quando i due mondi si incontrano

Pubblicato il: 12 Maggio 2022Categorie: News0 CommentiTempo di lettura: 6,5 min

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Cosa intendiamo quando parliamo di Metaverso? Ve lo abbiamo accennato nel nostro filone editoriale sul futuro del digitale e sulla blockchain e anche qui parlando dell’annuncio di Mark Zuckerberg relativo al gruppo Meta. Oggi proviamo a parlarne in una chiave un po’ diversa, legata questa volta al mondo del fashion: cosa accade, quindi, quando Metaverso e moda si incontrano?

Facciamo una brevissima premessa. Per rendere chiara l’idea del Metaverso, è un po’ come un companion che entra nel Tardis del Doctor Who ed esclama “It’s bigger on the inside!”: basterà indossare dei visori 3d per trovarsi catapultati in un mondo vero e proprio che in realtà non lo è!

All’interno del Metaverso è infatti possibile trovare quasi qualsiasi cosa e, mentre inizialmente rappresentava un’occasione di gioco e per creare community, oggi invece esiste come mondo parallelo in cui è possibile vendere, fare acquisti o addirittura organizzare eventi. Anche la moda piano piano si è lasciata sedurre dalla dimensione di questo nuovo ambiente digitale e molti brand hanno iniziato a usarlo intravedendo in esso il futuro, al punto da organizzare la prima Fashion Week digitale della storia, tenutasi su Decentraland dal 24 al 27 Marzo 2022.

Metaverse Fashion Week 2022

Metaverse Fashion Week 2022

Parallelamente alle settimane della moda svoltesi nelle principali città del mondo come di consueto, nei mesi scorsi ha preso vita la prima versione dell’evento nel Metaverso, e precisamente a Decentraland, una delle ambientazioni della dimensione. L’avvenimento ha rappresentato un gigantesco balzo nel futuro per il settore, che da sempre ha avuto nel tatto il suo senso più importante. Le creazioni dei designer diventano ora intangibili, fruibili solo per i nostri avatar e la community che attraverso di essi possiamo creare.

C’è chi però non ha voluto sganciarsi del tutto dal mondo reale, creando NFT che si potessero poi tradurre in articoli fisici per l’utente: oggetti cosiddetti phygital, per essere matchy-matchy, almeno nell’outfit, con il proprio alter ego digitale. È il caso di Tommy Hilfiger, che in occasione dell’evento ha presentato la sua ultima collezione e la possibilità per gli utenti di acquistare NFT per avatar o articoli fisici. O ancora, Dolce&Gabbana: per la collezione Genesi sono stati creati nove capi, alcuni dei quali appositamente per il mondo reale in quanto possibilmente realizzabili, mentre i restanti ad uso esclusivo degli avatar nel Metaverso, in quanto composti da materiali non esistenti e quindi non riproducibili in real life in alcun modo, come The Impossible Tiara.

The Impossible Tiara by Dolce&Gabbana

Fonte: https://unxd.com/

Oltre ai sopracitati, più di 50 brand, tra affermati ed emergenti, hanno partecipato all’evento, rendendolo così un appuntamento irresistibile per gli appassionati.

Metaverso e moda digitale: pro e contro

Come dichiarato da Sam Hamilton e Giovanna Graziosi Casimiro – rispettivamente direttore creativo di Decentraland e responsabile della MVFW 2022 – al magazine WWD, l’evento porta con se dei cambiamenti radicali nel concetto stesso di moda.

La creazione dei capi, infatti, non asseconda solo un gusto estetico, ma risponde anche a delle esigenze funzionali, quali l’occasione d’utilizzo e, soprattutto, la stagionalità. Come si può ben immaginare però, nel Metaverso non esiste l’idea dello scorrere del tempo né quella di stagione e, dunque, una delle esigenze primarie viene meno, lasciando spazio a delle creazioni che portano in sé il senso più estremo della fantasia e danno vita a una moda che va oltre i capi.

Allo stesso modo, in questa dimensione possiamo essere non solo chi vogliamo, ma anche cosa vogliamo: espressione di una libertà pura, priva di etichette e discriminazioni, ancora troppo presenti nel mondo reale. Per citare le parole di Hamilton:

“You can be anyone you want in the metaverse, it’s beyond race, sex, size, it goes into people are robots, people are animals, or abstract items you never imagined. People blow our minds all the time. And that’s included in our catwalk. One of the final catwalk shows, nobody is human. I don’t want to give too much away, but that’s a special thing. You don’t know who is behind an avatar, so you can be whoever you want and that’s great for inclusivity and for people expressing who they want to be.”

Un altro aspetto molto diverso rispetto alle classiche sfilate è il punto di vista dello spettatore: non esistono più posti in prima fila dedicati ad ospiti speciali come celebrities o influencer, tutti godono dello stesso trattamento, proprio in virtù dell’inclusività sopracitata.

Ma se questi in qualche modo rappresentano i punti a favore, quali sarebbero invece quelli a sfavore? Il Metaverso, per sua natura, può essere considerato come l’ultimo step di una totale digitalizzazione e questo, inevitabilmente, genera delle riflessioni come un possibile distaccamento dalla realtà o il progressivo disinteresse per la moda nella vita “reale”. L’idea di trovare un mondo utopico di libertà e inclusività, seppur virtuali, andrebbe sempre ridimensionata per non isolarsi completamente dalla realtà.

NFT tra scetticismo e spese folli

Il binomio Metaverso e moda si incontra spesso (ed inevitabilmente) con gli NFT, in un’interazione che ha suscitato un grandissimo interesse e altrettanta curiosità negli utenti; ma si tratta solo del fascino della novità?

Secondo un sondaggio condotto dalla piattaforma di marketing Klaviyo, tra persone di età compresa tra i 18 e 24 anni quasi il 50% ha ammesso di non sapere cosa fosse il Metaverso, mentre il 17% lo confonde con Facebook. Similmente, il 40% degli intervistati ha dichiarato di non sapere cosa fossero gli NFT, mentre il 32% non farebbe mai un investimento al riguardo.

Sembra dunque che, sebbene abbiano destato molto clamore, gli NFT non abbiano ancora conquistato il cuore e, cosa più importante, i portafogli dei consumatori su larga scala, in quanto molti sono ancora scettici sul loro acquisto. Naturalmente, come per ogni cosa, ci sono delle eccezioni – oseremmo dire da capogiro.

È di pochi giorni fa, infatti, la notizia di un paio di sneakers NFT di Nike vendute per 124mila euro! Le scarpe in questione appartengono alla collezione di Nike e Rtfkt “Dunk Genesis”, parte del progetto Cryptokicks, e sono una creazione in edizione limitata in quanto, delle 20000 esistenti, solo 98 presentano lo stesso design ispirato alle opere dell’artista giapponese Takashi Murakami. Ciò che rende ancora più sbalorditiva la cifra è il fatto che si tratti esclusivamente di NFT e non, invece, di oggetti phygital, traducibili quindi nel corrispettivo reale; i possessori però potranno indossarne un paio virtuale su Snapchat grazie ad un filtro dedicato.

Il mondo del Metaverso e degli NFT comincia a coinvolgere molte realtà e, seppur ancora lontano dal persuadere all’investimento molti utenti, sicuramente ha affascinato il fashion system. Non ci resta che scoprire quale sarà il prossimo brand ad aprire la propria vetrina virtuale in un’altra realtà!

Giulia Micali

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