Come la pandemia ha influenzato i social

Pubblicato il: 3 Luglio 2023Categorie: Digital, Marketing, Social Media0 CommentiTempo di lettura: 4,9 min

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La pandemia è stata una grande “scossa” per tutti noi infatti oltre ad aver cambiato i nostri modi di fare e di essere, ha cambiato anche il nostro modo di comunicare, anche con i social.

Normalmente si è sempre pensato che questi ultimi siano un mezzo per distaccarci dalla realtà e allontanarci (nei momenti in cui li usiamo) da chi abbiamo intorno: durante il Covid-19 però, sono stati l’unico mezzo ad averci uniti più che mai.

 

Cambiamenti dei social durante l’emergenza Covid-19

Dalla pandemia ad oggi infatti i social hanno inserito delle novità rimaste importanti ancora oggi. Focalizziamoci ad esempio su Instagram, che è diventata una delle piattaforme più solidali, si pensi a tutte le campagne e le raccolte fondi che vengono fatte dai creator o dal pubblico. Oppure a Facebook, uno dei social “dimenticato dai giovani” apparentemente, ma che durante la pandemia è stato (ed è tutt’ora) luogo di pubblicazioni e dirette istituzionali, addirittura del nostro Governo (ricorderete le dirette del Presidente Conte). In quel periodo infatti l’uso di Facebook è cresciuto addirittura del 70%.

Purtroppo, ci sono stati altri fattori che hanno caratterizzato alcune delle nostre piattaforme preferite: le Fake News. Dal 20 gennaio a fine marzo 2020 la percentuale di fake news sul totale delle notizie online relative al Coronavirus è arrivata al 7%. Dalle notizie sui complotti, alla manipolazione del virus in laboratorio, ai benefici prodigiosi della Vitamina C contro il dilagare dell’epidemia, siamo stati inondati di bufale, tra l’altro non distinguibili subito come tali.

Per fortuna, però, tra alcune delle piattaforme che si sono mosse contro la diffusione di notizie false troviamo la maggior parte delle applicazioni di Meta, come ad esempio Telegram che ci ha fornito un canale principale, che riportava a canali locali delle autorità sanitarie nazionali.

I social e il consumatore “post pandemico”

Una delle motivazioni principali di utilizzo dei social durante il Covid-19 è stata proprio l’informazione. Tutto il mondo voleva (e vuole tutt’ora) tenersi informato e uno dei mezzi più efficienti per farlo erano proprio i social. Infatti, molti li preferivano ai media tradizionali, considerati da qualcuno “troppo pessimistici”. In questo senso la pandemia ha dato una forte accelerazione all’utilizzo dei social media quale fonte di notizie e per restare in genere aggiornati, evidenziando ancor più la responsabilità di coloro che pubblicano notizie.

Oltre a luogo di informazione, abbiamo potuto notare già dal 2019, che i social erano diventati anche luogo di intrattenimento. Il lato negativo di ciò è che se negli ultimi tre anni erano diminuiti gli utenti che utilizzavano i social media per rimanere in contatto con gli amici o condividere foto e video, dalla pandemia in avanti sono tornati a crescere coloro che hanno sentito il bisogno di condividere idee ed esperienze, indicando una ripresa dell’utilizzo dei social media per restare connessi con il proprio network. In questo senso, durante la pandemia le tradizionali preoccupazioni verso l’utilizzo eccessivo dei media digitali sono decisamente passate in secondo piano; le persone non hanno più sentito il bisogno di moderare il tempo speso online.

Grazie a questo infatti sono nate, cresciute o tornate in auge molte applicazioni che avevano proprio il compito di intrattenere, come ad esempio TikTok (già all’epoca in rampa di lancio), Twitch, OnlyFans… Se il picco di marzo era motivabile con il lockdown, la crescita nei successivi mesi è la testimonianza della capacità di queste piattaforme di attrarre il pubblico e mantenerlo al proprio interno, creando di fatto una dipendenza (presente ancora oggi). Tra i trend emersi, si registra una crescita del tempo speso online rispetto al periodo pre-pandemico. Una persona media italiana trascorre circa sei ore connessa a Internet, di cui due ore e mezza sono dedicate a social network e app di messaggistica istantanea. La popolazione digitale italiana si attesta sui 42 milioni di utenti unici mensili, con una penetrazione dell’audience digitale che ha raggiunto il 77% della popolazione (+7 punti percentuali negli ultimi quattro anni) e un tempo speso online al giorno per persona di 2 ore e 22 minuti, che diventano 2 ore e 43 nel target più giovane e fanno registrare l’unica crescita su maggio 2019 sul target 45+ (+8%). La pandemia ha accelerato la digitalizzazione, ma a distanza di due anni il tempo speso dalla popolazione maggiorenne italiana è tornato ai livelli pre-Covid, con una normalizzazione rispetto alle forti variazioni registrate nel corso degli ultimi due anni pandemici, legata in parte anche all’ingresso di fasce di popolazione più marginali nell’utilizzo di internet.

La pandemia del Covid-19 ha prodotto una straordinaria accelerazione dell’evoluzione tecnologica. Boom di internet, smartphone e social network. Si registra ancora un aumento dell’impiego di internet da parte degli italiani. L’utenza ha raggiunto quota 83,5%, con una differenza positiva di 4,2 punti percentuali rispetto al 2019, l’utilizzo degli smartphone sale all’83,3% (con una crescita record rispetto al 2019: +7,6%), e lievitano complessivamente al 76,6% gli utenti dei social network (+6,7%).

 

La pandemia oltre ad aver portato ad una grande evoluzione i social, ha anche influenzato il mondo dell’ e-commerce, dai un’ occhiata al nostro articolo che parla proprio di questo!

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