Twitter Tip Jar e il fenomeno delle microdonazioni online

Pubblicato il: 8 Giugno 2021Categorie: News0 CommentiTempo di lettura: 6,4 min

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Twitter, come tutti sappiamo, è un social che viene utilizzato per ricercare e diffondere notizie in tempo reale e, se usato con intelligenza, può rappresentare un ottimo canale comunicativo.  Le persone pubblicano tweet che possono rimanere nel proprio profilo, essere inviati ai follower, venire repostati e che possono essere trovati attraverso la barra di ricerca creata appositamente, che svolge la funzione di “motore di ricerca” del social. 

La piattaforma nasce nel 2006 grazie alla fantasia di Jack Dorsey e al supporto di Biz Stone, Evan Williams e Noah Glass, le tre persone a capo della società Odeo che decisero di supportare l’idea iniziale di Dorsey: il progetto consisteva inizialmente nel creare una piattaforma di scambio sms in grado di connettere un gruppo ristretto di persone. Grazie a Noah Glass, Twitter assunse sempre più le sembianze di un vero e proprio social network e, con il passare degli anni, cominciò a riscuotere un successo crescente. 

Alcuni dati degli ultimi anni

Di seguito alcuni numeri interessanti:

  • Ad oggi Twitter conta 330 milioni di utenti attivi mensili e 145 milioni di utenti attivi quotidiani nel mondo. 
  • L’età media del 63% degli utenti va dai 35 ai 65 anni. In Italia, l’utente medio ha 32 anni.
  • Il 66% del pubblico è maschile.
  • Ogni giorno, nel mondo, vengono creati 500 milioni di tweet. 
  • Gli italiani con un profilo Twitter sono circa 13 milioni.

Fonte: www.oberlo.it

Evoluzione di Twitter

Twitter, come tutti i social network, è in costante evoluzione e rinnovamento. Il social in questo periodo sta testando Tip Jar, una nuova funzionalità per le donazioni in denaro agli utenti seguiti, che consentirà agli interessati di offrire una mancia alle persone apprezzate, in modo da sostenere economicamente i profili considerati di valore. 

Questa mossa di Twitter fa capire l’impegno nell’orientarsi verso soluzioni in grado di monetizzare la loro attività sulla piattaforma. In questo modo, i content creator saranno stimolati a creare contenuti di valore capaci di intrattenere gli altri utenti creando fidelizzazione e, se ci riusciranno, potranno ottenere facilmente delle ricompense anche a livello economico. 

Dal 6 maggio, chiunque utilizzi la versione inglese di Twitter è in grado di inviare donazioni agli account abilitati. Essendo in beta testing, questa funzionalità sarà usufruibile solo da un numero limitato di persone in tutto il mondo dall’app di Twitter. In futuro, però, sicuramente tutti avranno la possibilità di godere di questa opportunità. Per offrire una mancia attraverso Tip Jar sarà essenziale che l’account a cui si vuole donare sia abilitato e, per capire se lo è, sarà sufficiente accertarsi che sia presente l’apposito pulsante che verrà creato. Quando si cliccherà su questo pulsante, l’utente che vorrà donare potrà scegliere l’elenco dei servizi o piattaforme che l’account ha reso disponibili. Al momento i servizi che si possono aggiungere sono i seguenti: Cash App, Patreon, Bandcamp, PayPal e Venmo. Le mance donate saranno totalmente destinate al content creator. Twitter, infatti, non riceverà alcuna percentuale. 

 

 

Il fenomeno delle microdonazioni online

Le microdonazioni consistono in forme di donazione che prevedono l’offerta di importi minimi. Queste sono sempre state usate per diversi scopi, tra cui scopi umanitari, sociali, politici e anche commerciali. Considerato da molti esperti una forma di filantropia, il fenomeno delle microdonazioni è diventato sempre più popolare con l’avvento del fundraising online e via telefono. Ora è parte integrante delle più importanti piattaforme social. Si può decidere di sostenere un’idea, un particolare personaggio o una organizzazione no profit. In questo modo, chi dona percepisce la gradevole soddisfazione che deriva dalla consapevolezza di essere importante per qualcuno e chi riceve può crescere economicamente e vedere ripagati i propri sforzi nel portare avanti un determinato progetto. 

Uno dei primi personaggi a fare affidamento sulle microdonazioni fu Barack Obama, che nel 2008, per la sua prima campagna elettorale, rinunciò ai circa 80 milioni di euro messi a disposizione dei candidati dal governo federale per contare solo ed esclusivamente su finanziamenti privati dei suoi sostenitori. Obama raggiunse dei risultati ammirevoli, e vinse quelle elezioni. Un vero caso di vittoria ottenuta attraverso delle forme di finanziamento. Obama è diventato uno dei personaggi storici più importanti e ammirati della storia moderna grazie a delle microdonazioni effettuate da persone comuni, che donavano quello che potevano e che, in cambio, conquistavano la consapevolezza di essere stati importanti per il candidato dei democratici. Questo episodio aiuta a comprendere meglio le potenzialità sterminate delle microdonazioni che, nel caso dei social, possono spingere un creator a coltivare la sua visione. 

Il fenomeno delle microdonazioni si è presto diffuso anche online: esistono infatti, già da prima della funzionalità Tip Jar, dei metodi attraverso i quali gli utenti possono ricompensare freelance, artisti o youtuber ritenuti di spessore. 

Una delle piattaforme che ha offerto per prima questo tipo di servizi è Ko-fi, che si basa sull’idea di offrire un “caffé virtuale”, che si trasforma in donazione su un conto PayPal. Il servizio è studiato per far vivere l’esperienza d’uso interessante e semplice e permette, previa registrazione, di creare un profilo da creator oppure uno da supporter. 

Patreon, invece, è una piattaforma di abbonamento in cui il creatore di contenuti può ricevere il pagamento ogni mese o ogni volta che dà vita ad un contenuto nuovo. Questo significa che, se una persona sceglie di pagare due euro a video e in un mese il creator di riferimento ne pubblica tre, al termine di quel mese il supporter verserà sei euro. Altrimenti, se si preferisce, si può optare per un supporto più istintivo, donando cifre più o meno importanti a seconda del video che si apprezza. 

Un altro sito che offre servizi simili è OnlyFans. Qui, chi crea contenuti può guadagnare del denaro su base mensile dai fan. L’organizzazione paga l’80% delle commissioni ottenute al creatore e ne trattiene il 20%. Per visualizzare contenuti, in questo caso, per l’utente è necessario iscriversi e pagare obbligatoriamente un abbonamento che, come detto sopra, è su base mensile. Una curiosità: il 2020 è stato un anno spettacolare per la società che controlla questa piattaforma. Infatti, grazie alla pandemia, le entrate sono aumentate del 615%.

 

Riteniamo quindi l’iniziativa di Twitter interessante e al passo coi tempi sotto diversi punti di vista e siamo sicuri che, quando sarà possibile sfruttare questa funzione anche in Italia, il riscontro sarà più che buono. 

Creare contenuti di valore, capaci di emozionare, intrigare e attrarre chi legge, è fondamentale sia per le aziende sia per i liberi professionisti. Noi possiamo aiutarti: contattaci per avere informazioni sui nostri servizi! Saremo lieti di parlare di come far decollare i tuoi progetti. 

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