Turismo 2.0: cos’è e come il digitale ha cambiato il nostro modo di viaggiare

Pubblicato il: 23 Agosto 2021Categorie: News0 CommentiTempo di lettura: 4,4 min

Indice dei contenuti

Come moltissimi altri ambiti, anche il turismo ha incontrato notevoli trasformazioni negli ultimi anni. Due sono i principali motivi di questo cambiamento: l’aumento della domanda e le innovazioni tecnologiche. Per molto tempo, infatti, questo settore è stato altamente standardizzato e rigido: il mercato era governato dall’offerta ed era dunque il turista a doversi adeguare ad essa. Non si era soliti comunicare il proprio valore aggiunto. Il punto di svolta, come spesso accade, è stato proprio l’introduzione delle tecnologie che hanno cambiato radicalmente scenario e obiettivi. Ora tutte le informazioni sono nelle mani della domanda, che ha libero accesso ad un bacino vastissimo di contenuti. È quindi la combinazione di questi due fattori che ha favorito la crescita esponenziale di concorrenti sul mercato, ha facilitato l’apertura di nuovi canali di comunicazione e ha contribuito allo sviluppo di nuove tipologie di consumatori. Di fronte a queste dinamiche, inevitabilmente il marketing turistico tradizionale ha perso totalmente di efficacia: la comunicazione di tipo promozionale e pubblicitario non funziona più, ciò che conta oggi è l’immagine e la percezione del mercato. Il turismo 2.0 è la risposta.

Il turista 2.0

Come sono mutati i paradigmi della comunicazione tradizionale, anche il turista e il suo modo di viaggiare sono cambiati. L’offerta si trova ora a doversi interfacciare con un vero e proprio consumatore di esperienze. Il turista attuale ricerca quindi proposte tematizzate e personalizzabili e desidera vivere la dimensione autentica della destinazione. Ma il turista 2.0 è anche, e soprattutto, social. E proprio questa nuova attitudine rappresenta per le destinazioni turistiche una grande opportunità per incrementare la propria notorietà. Quando i turisti condividono le immagini delle proprie vacanze si attiva un circolo virtuoso che, se gestito adeguatamente, può migliorare in modo esponenziale la reputazione: ecco il concetto di advocacy. Nel turismo social, infatti, le destinazioni turistiche non sono più quello che pubblicizzano, ma quello che i turisti raccontano di esse; proprio per questo, i profili dedicati al viaggio fungono da cassa di risonanza. Il turista social, in quanto figlio della società postmoderna, è un grande edonista: ama raccontare, condividere e sicuramente i canali social gli offrono una grande opportunità.

Un nuovo approccio: la multicanalità

Con l’avvento di Internet sono apparse nuove modalità di commercializzazione dell’offerta, ma soprattutto è cresciuto in modo vertiginoso il marketing online. Nel mercato attuale tutte le destinazioni competono per sedurre il turista, ma la vera questione è: egli dove si trova? La risposta è in rete! L’85% degli utenti cerca sul web le informazioni per decidere le proprie vacanze, mentre il 70% ama condividere in Internet le proprie esperienze di viaggio. In questo senso, è fondamentale che le destinazioni, e dunque gli enti responsabili della loro promozione, attualizzino strategie digitali per essere in linea con i cambiamenti della domanda. Di conseguenza è aumentata la concorrenza, il mercato è in real time e tutto quello che accade online interessa inevitabilmente anche l’offline. Tuttavia, non è conveniente abbandonare completamente gli strumenti e le tattiche offline, ma sicuramente quelle on line non possono più essere sottovalutate. È una questione di equilibri.

Come impostare la propria strategia?

Abbiamo visto che l’approccio chiave è sicuramente quello della multicanalità, che consente di allineare la presenza online a quella offline, secondo un’ottica inclusiva. Quali sono quindi le tecniche più fertili?

  • Lo sviluppo di una strategia SEO, per il posizionamento del sito web sui motori di ricerca e per migliorare la user experience;
  • La creazione di campagne Pay per Click, per gestire promozioni mirate in base alle parole chiave;
  • Il social Media marketing, per fidelizzare i turisti;
  • Il content marketing, per creare contenuti accattivanti e interessare la domanda;
  • L’email Marketing, per stabilire una connessione con i clienti e promuovere i servizi;
  • Il monitoraggio e la gestione della reputazione online, in quanto influisce sulla visibilità e credibilità.

Conclusione

Risulta evidente che ciò che conta oggi è essere percepito dal consumatore. La concorrenza, quindi, non riguarda più i prodotti in sé, ma la percezione che ne ha il mercato: vince chi viene riconosciuto come migliore. Una promozione e una comunicazione efficace devono quindi valorizzare le differenze rispetto ai propri competitor, in modo da posizionarsi nell’immaginario del turista influenzando la sua scelta finale.

Potrebbe accadere che tutto questo sembri molto complesso agli occhi dell’operatore turistico; invece, è sufficiente che egli si affidi a dei professionisti come noi di LGC Web Agency. L’articolo ti ha incuriosito? Contattaci per scoprire come possiamo aiutarti ad impostare la tua presenza integrata in modo da emergere in questo nuovo settore del turismo 2.0!

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