Threads, L’anti-Twitter di casa Meta

Pubblicato il: 7 Agosto 2023Categorie: Digital, Marketing, News, Social Media0 CommentiTempo di lettura: 5,2 min

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Il 6 luglio 2023 casa Meta ha reso disponibile in USA e UK una nuova applicazione che prende il nome di Threads.

Si tratta di una chiara sfida a Twitter, come si può intuire già dalla descrizione della nuova app “condividi idee e trend con un testo” il cui obiettivo finale è il raggiungimento del miliardo di iscritti in una comunità globale.

Già dal 3 luglio Threads era presente (anche se non scaricabile) negli store di app per iOS e Android. Proprio in quelle ore un anomalo down dell’app comprata da Musk lo scorso anno (Elon Musk acquisisce il 100% di Twitter – LGC Web Agency), lo aveva costretto a introdurre delle restrizioni sul numero massimo di tweet visualizzabili dagli utenti durante una giornata, impedendo inoltre la visualizzazione dei contenuti a chi non fosse loggato. Che dire, tempismo perfetto!

 

Meta vs Twitter

“Threads è il luogo in cui le community si riuniscono per discutere di tutto”. La promessa principale è quella di creare un social decentralizzato e libero, mantenendo però il focus sulla centralità della community. La volontà in casa Zuckerberg, sembra quella di voler scalzare Twitter per raggiungere il primato tra i social di testo.

Vista la capacità di Instagram, di introdurre nuove funzionalità basate sul successo delle piattaforme concorrenti (ad esempio le stories o i reels), il lancio di Threads rappresenta un reale rischio per la sopravvivenza di Twitter, che dall’acquisizione da parte di Elon Musk nel 2022 ha perso circa 250 milioni di iscritti.

É infatti da considerare lo scontento degli utenti che hanno iniziato ad abbandonare

il Social che tanto amavano. Tra le cause dell’esodo di massa, verso piattaforme alternative come Mastodon, abbiamo il pagamento di un abbonamento per ricevere la spunta blu, lo stop al fact-checking dei contenuti riguardanti il COVID-19 e la preferenza algoritmica in favore dei Tweet di Elon Musk.

 

Come Funziona Threads

I post possono essere composti da massimo 500 battute, inclusi gli spazi; molto diverso dall’originale di 140 caratteri del social “dell’uccellino”. I cosiddetti “Throot”, possono contenere anche link, immagini e video con una durata massima di 5 minuti. 

L’interazione avviene con il singolo post, tramite like, commenti e condivisioni (sulla falsa riga del re-twitting).

Sulla nuova App di Meta, non c’è la possibilità di scegliere chi seguire. Il collegamento diretto con Instagram infatti, permette di conservare lo stesso nome utente e gli stessi follower, che vengono “trasferiti” da una piattaforma all’altra. Per incentivare l’utilizzo di Threads da parte degli Instagrammer, Zuckerberg ha inserito la possibilità agli utenti di condividere i post della nuova app sulle Instagram Stories, avvisando poi gli utenti, tramite una notifica su Instagram ad ogni iscrizione a Threads di un loro follower.  

I contenuti sono poi visualizzabili in base alla selezione algoritmica delle altre applicazioni Meta, ovvero per affinità di gusti e interessi.

 

Top o Flop?

A poche settimane dal lancio, dopo aver raggiunto i 100 milioni di iscritti in pochi giorni, gli utenti si sono dimezzati. Lo stesso Zuckerberg in una registrazione, recuperata da Reuters, avrebbe confermato il trend negativo, definendo però il calo come fisiologico,

spiegando invece che il tasso di mantenimento degli utenti sarebbe superiore alle aspettative.

Nonostante ciò, Il CEO di Meta ha spiegato che di non voler (ancora) monetizzare attraverso Thread, in quanto i social consolidati (Facebook, Instagram, Messenger, WhatsApp), continuando a prosperare fungono da traino per la nuova app.

 

Meta, un sorvegliato speciale

In materia di Privacy Meta ha imposto alcune tutele agli utenti: i profili Threads per gli under 16 saranno impostati automaticamente come privati, permettendo anche di impostare filtri per specifici argomenti o termini. È possibile poi decidere chi può condividere i propri “Throot” o interagire con il proprio profilo, bloccare o segnalare gli utenti e, soprattutto, gli utenti bloccati su Instagram non possono vedere o interagire con il proprio profilo Threads.

Nonostante questi accorgimenti, dopo le maxi multe per la violazione del GDPR (General Data Protection Regulation), continuano i dubbi sulla gestione dei dati degli utenti da parte dell’azienda di Zuckerberg. Da una registrazione è infatti emerso, che le impostazioni di privacy e sicurezza saranno le stesse delle altre applicazioni della Big Tech. 

Al momento, il nuovo social risulta disponibile nel Regno Unito e negli USA. Per poterlo utilizzare anche in Europa bisognerà attendere fin quando Threads non risulterà conforme alle norme quadro della Commissione Europea in merito a sicurezza e trasparenza del mercato dei servizi digitali. Meta è infatti inserita nella lista di “sorvegliati speciali” (insieme ad Amazon e altre compagnie), in attesa dell’allineamento al Digital Markets Act e al Digital Services Act.

 

È finita l’era di Twitter?

L’era di Twitter come lo conosciamo è giunta al termine. La piattaforma, nata nel 2006 come sito di microblogging ha subito, con l’acquisizione del miliardario sudafricano Elon Musk, uno dei rebranding più discussi al mondo. Dopo il cambio di dominio da Twitter ad X corp ad aprile, il logo del social Network e l’account ufficiale dell’“uccellino azzurro” sono stati sostituiti. Al loro posto una X bianca è posta su uno sfondo nero. L’obiettivo di questo cambiamento è trasformare l’applicazione in un “Wechat dell’occidente”, una super app che include video, chat e pagamenti; insomma un “marketplace globale per idee, beni e servizi”.

Il giorno X è arrivato, non ci resta che attendere i nuovi risvolti. Solo una cosa è certa: Twitter non esiste più!

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