London Bridge is down – La comunicazione della morte di Queen Elizabeth II

Pubblicato il: 14 Settembre 2022Categorie: News0 CommentiTempo di lettura: 5,8 min

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In questi giorni non si parla d’altro: la notizia della morte della Regina Elisabetta II d’Inghilterra ha sconvolto tutto il mondo.

Nel pomeriggio dell’8 Settembre 2022, presso il Castello di Balmoral, in Scozia, ci ha lasciato all’età di 96 anni, confermandosi la più longeva sovrana della storia britannica. 

Come sappiamo, in una situazione di questa entità la comunicazione è fondamentale. Come è stato dunque annunciato l’accaduto? Scopriamolo assieme!

Operazione London Bridge 

Innanzitutto facciamo un passo indietro, e parliamo dell’Operazione London Bridge: cos’è? 

Il nome in codice indica il piano ufficiale da attuare in caso di morte di un regnante e cambia di volta in volta a seconda del monarca in carica; ad esempio, per Giorgio VI il nome scelto fu “Hyde Park Corner”. Creata negli anni Sessanta e poi aggiornata più volte, questa operazione ha una durata di 11 giorni, a partire dal giorno della morte del sovrano, il D-Day. 

Nel caso di Elisabetta II, il piano inizia con la frase in codice  “London Bridge is down”, il ponte di Londra è caduto, pronunciata dal Segretario Privato della Regina ad una serie di autorità, nell’ordine: Primo Ministro, Segretario di Gabinetto e Privacy Council, ovvero il Consiglio Privato di Sua Maestà. 

In seguito, il Premier annuncia l’evento all’Ufficio del Consiglio Privato, coordinatore del lavoro del Governo per conto del Monarca. Una volta che tutti i ministri sono stati informati, entro 10 minuti tutte le bandiere di Whitehall vengono abbassate a mezz’asta. La comunicazione successiva arriva via e-mail dall’ufficio del Ministro degli Esteri nei confronti dei governi dei 51 stati membri del Commonwealth, di cui la Regina Elisabetta è il capo.

Segue la “Notifica ufficiale”, ovvero l’affissione da parte di un inserviente della notizia del decesso ai cancelli di Buckingham Palace. 

Essendo questa un’era digitale, il piano ha coinvolto anche i profili social e il sito web della Royal Family, che è diventato una singola pagina interamente nera, con una breve dichiarazione a conferma dell’accaduto.

Il sito web del governo inglese e tutte le pagine social dei dipartimenti governativi hanno posto nella parte superiore un banner nero e hanno cambiato la foto profilo con uno stemma del dipartimento. 

Inoltre, un’intera sezione di contenuti in evidenza del sito è dedicata proprio alle conseguenze di questo evento, comprendendo articoli sulle disposizioni prese a seguito del decesso della sovrana, sulle dichiarazioni del primo ministro e sulle linee guida che il pubblico e le imprese dovranno seguire nel periodo di lutto.

Sui profili Twitter ufficiali, inoltre, ogni retweet è stato vietato, se non esplicitamente autorizzato dal responsabile delle comunicazioni del governo centrale. 

La comunicazione sui media

Una volta comunicata ufficialmente la morte della sovrana, tutti i canali della BBC hanno interrotto le trasmissioni sintonizzandosi sul canale BBC News per seguire la situazione in diretta e per l’occasione i conduttori televisivi erano vestiti di nero in segno di lutto. 

La stampa è stata informata tramite una nota rilasciata alla Press Association, con cui i media di tutto il mondo hanno potuto diffondere la notizia del decesso.

Le più importanti testate giornalistiche britanniche sono arrivate preparate a questo momento: avevano pronte, ormai da tempo, pagine di copertine e articoli “di prova”, scritti usando lo pseudonimo “Signora Robinson”, in sostituzione del vero nome della Regina. 

Possiamo quindi dire che nessuno sia stato preso alla sprovvista con questa notizia; non perché tutti attendessero con ansia questo momento, quanto perché l’importanza di questa figura richiedeva tali accorgimenti e preparazioni.

La notizia si è velocemente diramata nei media di tutto il mondo, in cui hanno iniziato a diffondersi foto e video in memoria della Regina Elisabetta. Si pensi che tra l’8 e il 9 settembre i contenuti pubblicati in suo onore sono stati oltre 202 mila, tra Facebook e TikTok. 

Alcuni contenuti che hanno spiccato sono stati: un video di @thatonecal che riassumeva i possibili scenari dopo la morte della Sovrana, e un video sui momenti più iconici del suo regno, pubblicato dal tiktoker più seguito al mondo, @khaby.lame 

@thatonecal This is what would happen if the queen dies 🙏🏻 I hope she is well and has a speedy recovery #Thatonecal #queenelizabeth #queen #trending ♬ Darkest Child – Kevin MacLeod

@khaby.lameA tribute for THE QUEEN ❤️🙏🏾♬ original sound – Khabane lame

L’attenzione si è concentrata anche sul profilo Instagram ufficiale della Royal Family, che, essendo un brand, deve prestare attenzione ad ogni minimo dettaglio che rende pubblico. 

Tra questi, forse, ne è sfuggito uno non da poco. Pochi giorni prima della morte della Regina era stata pubblicata una foto ritraente Edoardo, il quarto figlio della Sovrana, accompagnato dalla moglie Sophie, intenti a scavare una buca per piantare un albero. 

Il web ha interpretato il contenuto in modo differente, a maggior ragione in seguito alla pubblicazione dei due post successivi: l’annuncio della morte della Regina, il primo, e un suo primo piano in bianco e nero, il secondo. 

Le tre immagini ravvicinate avrebbero potuto dare un’impressione facilmente fraintendibile sulle intenzioni dei due reali: molti, infatti, hanno ironizzato sul fatto che quella ritratta nella foto sembrava più una fossa che una buca per un albero. A intervenire, eliminando il post, è stato il social media manager della Famiglia Reale, probabilmente avvisato di quanto il ravvicinamento tra le immagini pubblicate facesse sembrare il tutto un po’ bizzarro! 

In momenti così importanti, dove in pochi istanti l’attenzione del web si concentra su determinati profili, la cura di ogni singolo dettaglio è fondamentale per non lasciare spazio a interpretazioni devianti che allontanino l’attenzione dall’accaduto. 

L’operazione London Bridge durerà fino ai funerali di lunedì 19 settembre e sicuramente sul web non si parlerà d’altro, almeno per un po’! 

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