Facebook, Instagram e WhatsApp down: cosa succede quando i social vanno in blackout

Pubblicato il: 6 Ottobre 2021Categorie: News, Social Media0 CommentiTempo di lettura: 2,9 min

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Il 4 ottobre 2021 sarà sicuramente ricordato come il giorno del #socialdown.

Dalle 17:40 circa ore italiane, infatti, tutte le piattaforme di proprietà Facebook (quindi anche Instagram e WhatsApp) hanno smesso di funzionare e sono di fatto diventate inaccessibili per ore a livello globale.

Nel momento in cui scriviamo, ancora non si conoscono tutti i dettagli della vicenda anche se il vicepresidente delle infrastrutture di Facebook, Santosh Janardhan, ha spiegato in un articolo che alcune modifiche alla configurazione dei router hanno portato a una interruzione del traffico di rete.

In attesa di saperne di più sono poi arrivate le scuse del padrone di casa, Mark Zuckerberg, che si è visto costretto ad utilizzare Twitter per fare arrivare il messaggio a destinazione.

E proprio su Twitter si sono riversate le migliaia di utenti orfani del gigante blu dando vita a meme e scambi di battute sulle disgrazie di casa Facebook.

Anche lo stesso profilo ufficiale di Twitter ci ha tenuto a salutare tutti gli utenti collegati con un iconico “hello literally everyone”, che rimarrà nella storia, a rimarcare quanto fosse affollata la piattaforma in quel momento.

Un tweet che è stato sommerso da like e risposte e che ha dato vita a spassosi botta e risposta con altri grandi brand, come ad esempio McDonald’s, in una vera e propria lezione di Instant Marketing!

Twitter e MacDonald's

Cosa possiamo imparare da questa vicenda?

Non è la prima volta che i social hanno qualche problema, ma un blackout di questo genere e così esteso non era mai accaduto.

Cosa possiamo portarci a casa come addetti ai lavori del mondo digital?

Questa esperienza dovrebbe farci riflettere sul modo in cui gestiamo la comunicazione con i nostri clienti. Se infatti va benissimo utilizzare i social per entrare in contatto con i nostri prospect, non dobbiamo dimenticare di acquisire nel tempo dei contatti “privati” delle persone (e-mail, telefono) che possano alimentare un database di nostra proprietà, in aggiunta a piattaforme social alternative come Twitter, TikTok e Telegram.

I nostri clienti infatti sono presenti su più canali ed è ormai fondamentale avere una strategia di marketing che sia in grado di creare diversi touch point per massimizzare le opportunità di entrare in contatto con loro. Questo ci permetterà, in caso di blackout di un determinato canale, di poter contattare i clienti usando altri sistemi. L’importante è che il messaggio sia sempre coerente, adattando però lo stile di comunicazione alle esigenze di ogni piattaforma.

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