Tempo di rebranding per Facebook: dai social network al metaverso
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La notizia è di questi giorni: Facebook cambia nome.
L’annuncio di Mark Zuckerberg, CEO della Facebook Inc, è atteso per il 28 ottobre durante la conferenza annuale Connect dell’azienda, anche se c’è chi sostiene che qualcosa potrebbe essere svelata anche prima.
Cosa comporta questo cambiamento?
Innanzitutto, è bene chiarire che non sarà il social network a cambiare nome, ma la società capogruppo a cui appartengono anche Instagram e WhatsApp.
L’intenzione è quindi quella di posizionare l’app di Facebook allo stesso livello degli altri prodotti della casa madre all’interno di una più ampia operazione di rebranding per un marchio che è sempre più associato al fenomeno delle fake news e ad una tipologia di utenti con un concetto datato del web.
Si tratta di un processo di pulizia del marchio in cui possiamo vedere la volontà di separare i futuri lavori di Zuckerberg dai controlli sempre più stringenti a cui è sottoposto il social network; questo soprattutto dopo le dichiarazioni di un’ex dipendente, Frances Haugen, al congresso americano, in cui denunciava il conflitto tra quanto Facebook dichiarava ai media sul proprio algoritmo e l’effettiva prassi aziendale.
I piani futuri di Zuckerberg
Sembra che nei progetti futuri (e futuristici) di Mark Zuckerberg ci sia la creazione del metaverso.
Se non sapete cosa sia, tranquilli: siete in ottima compagnia.
Metaverso è un termine coniato nel 1992 da Neal Stephenson in Snow Crash, romanzo di fantascienza cyberpunk, ed è descritto come “una sorta di realtà virtuale condivisa tramite internet, dove si è rappresentati in tre dimensioni attraverso il proprio avatar”.
Già a luglio Zuckerberg dichiarava che saremmo passati “dalle persone che ci vedono principalmente come una società di social media a una società del metaverso“. Coerentemente con questa affermazione, qualche giorno fa Facebook ha annunciato l’intenzione di assumere altri 10.000 dipendenti in Europa per lavorare sul metaverso.
Ogni mossa di Zuckerberg sembra quindi andare in questa direzione, verso la creazione di un mondo virtuale dove le persone possano muoversi e comunicare tra di loro.
Certo, a pensarci oggi sembra qualcosa di irrealizzabile, ma, d’altra parte, anche lo stesso Facebook all’inizio era solo un’idea nella mente del suo creatore.
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