Costruire la propria strategia social media

Pubblicato il: 26 Agosto 2024Categorie: Social Media0 CommentiTempo di lettura: 7,4 min

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Nel mondo sempre più dinamico dei social media, il Social Listening si afferma come una leva strategica imprescindibile per le aziende. Lungi dall’essere un semplice strumento di monitoraggio, il Social Listening permette di anticipare tendenze, comprendere meglio il proprio mercato e gestire efficacemente la reputazione online. Secondo Sarah Lebreton, “Il giorno prima ascolta il suo mercato e i suoi obiettivi, rileva i segnali deboli e le opportunità“, coinvolgendo non solo i team di marketing e comunicazione, ma anche vendite e prodotto. Questo approccio consente decisioni informate e gestione proattiva delle crisi, rendendo il Social Listening una componente chiave per qualsiasi strategia social media di successo.

Social Listening: più che un ascolto, una leva strategica

In una strategia social media, la preparazione è il primo passo: “Il giorno prima ascolta il suo mercato e i suoi obiettivi, rileva i segnali deboli e le opportunità”, ricorda Sarah Lebreton, “In un primo tempo, offre l’opportunità di coinvolgere diversi poli: i team di marketing e comunicazione, ovviamente, ma anche le vendite o il prodotto.” Da un punto di vista strategico, infatti, il monitoraggio aiuta a prendere decisioni informate, ma anche a gestire la propria reputazione elettronica come le situazioni di crisi.

Ecco quattro tipi di vigilanza strategica:

  • Monitoraggio della reputazione online: consente di sapere cosa dicono gli utenti del tuo marchio.
  • Market Intelligence: come identificare e sfruttare le opportunità.
  • La veglia competitiva: permette di sapere cosa succede sulla faccia sommersa dell’iceberg.
  • La gestione delle crisi: ha lo scopo di “disinnescare la bomba prima che esploda”.

In concreto, il monitoraggio strategico ha permesso, a seconda dei casi del cliente, di comprendere, ad esempio, se un prodotto veniva utilizzato in modo diverso dai consumatori rispetto al modo in cui veniva presentato dal marchio. Grazie a questa constatazione, gli aggiornamenti del contenuto, in particolare le descrizioni e le meta descrizioni, hanno permesso un buon reindirizzamento del traffico verso tale prodotto. Allo stesso modo, ha permesso di identificare un video “che poteva portare a una crisi per il marchio” e di intraprendere le azioni di conseguenza e in modo proattivo. Contattando rapidamente i team di marketing e SEO, consigliando loro di interrompere le campagne in corso, la crisi e “la proliferazione del bad buzz” hanno potuto essere evitate.

Sui social media, creare la preferenza del marchio e diventare “likeable”

Ogni marchio sui social media deve distinguersi. Negli ultimi anni, la tendenza è sia alla costruzione di un’immagine in linea con i valori aziendali, originale e autentica. Per questo, Tamara Guyon-Riera e Sarah Lebreton spiegano, in quattro tappe, come costruire il proprio brand sulle piattaforme sociali:

Conoscere i tuoi obiettivi: “Costruisci personaggi per affinare le grandi categorie di personalità, con le aspettative, i freni, i bisogni e i comportamenti digitali associati.”

Affina la tua proposta di valore: “Traducilo in posizionamento social media. Sei un grande marchio fai da te, ma chi vuoi essere? Un catalogo decò? Una parte coinvolta nelle transizione ecologica? Questo ti permetterà di sapere come e come parlare sui social media.”

Trovare la tua voce e argomenti preferiti: “In altre parole, il tono di voce. Cosa dirai e come lo dirai? Trova i tuoi modi di espressione, quelli di opportunità, e designa la tua voce.”

Definire i tuoi codici visivi: “È essenziale che gli utenti possano riconoscere il tuo marchio a prima vista, con elementi sottili che riprendono i codici della piattaforma.”

La parte creativa ha, naturalmente, la sua importanza. La “creazione” varia a seconda delle tendenze, sia sul contenuto che sulla grafica, e alcuni nuovi strumenti, come l’IA, offrono vantaggi che possono essere sfruttati. Il “Fake Out Of Home” (FOOH) è il formato virale attualmente: si sfrutta la realtà aumentata, mescolando reale e virtuale, come la campagna pubblicitaria dove il Big Ben vestiva un piumini di The North Face. Questo formato dà infatti vita a prodotti o servizi, proponendo contenuti dinamici e di tendenza che interpellano. Con l’IA è possible superare la mancanza di risorse e vincoli materiali. Può anche compensare la mancanza di ispirazione.

 

Come vivere e fidelizzare sui social network

I contenuti dei social media variano a seconda degli obiettivi che ti sei prefissato per il tuo brand. Questi obiettivi possono essere molteplici, ma nell’ambito di una strategia sui social media ne emergono tre principali:

Notorietà: per un tale obiettivo, che mira a far conoscere il tuo marchio e acquisire follower, cioè ad aumentare la tua visibilità, ti consigliamo di ripensare la tua strategia di contenuto, diversificando i formati e adottando una moderazione attiva.

Impegno: include commenti, like, condivisioni, registrazioni, visualizzazioni, complete di video. Le interazioni inviano segnali positivi agli algoritmi.

Conversione: qui non si tratta solo di acquisiti ma anche di clic, abbonamenti a un account, raccolta di dati, visite al sito e installazioni di app.

 

Come produrre contenuti in modo diverso?

Diverse strategie sono possibili per produrre contenuti, anche quando le risorse possono sembrare limitate. Si distinguono varie tendenze:

UGC: o “User generated content”, cioè il contenuto prodotto dagli utenti. L’UGC permette di delegare la pubblicazione a coloro che popolano i social network, ossia i tuoi clienti. Questo permette anche di dare un tocco di autenticità al contenuto.

Employee Advocacy: i collaboratori possono essere i primi portavoce dei valori del vostro marchio, stimolando la loro presa di parola sui propri canali, con il loro punto di vista e le loro parole.

Uscire dalla propria zona di comfort: è importante non puntare solo sui creators del proprio settore. Andando fuori dagli schemi e puntando a profili e personalità diverse, si potrà raggiungere un pubblico più ampio e diversificato.

 

Un caso particolare: Influencer Marketing

I creatori di contenuti B2C sono attivi su Instagram al 94%. Allo stesso tempo, il 59% degli internauti ha scoperto un prodotto attraverso un influencer, mentre l’85% dei marchi ritiene che il marketing di influenza sia una leva efficace. Ciò consente a queste ultime di aumentare la loro notorietà e visibilità, rafforzare la fiducia dei consumatori e produrre contenuti autentici e creativi.

Un influencer non è un cartellone pubblicitario. Quindi sarà sufficiente guidare semplicemente il creator verso il messaggio da trasmettere, lasciandogli il controllo del suo contenuto e della sua creatività.

Al contrario di quel che si crede, l’influencer marketing non è esclusivo per i prodotti di consumo. Si trovano infatti influencer in settori B2B come la tecnologia, la logistica o la finanza.

 

Utilizzare leve a pagamento per raggiungere i propri obiettivi

Una buona strategia social ADV, con annunci pubblicitari a pagamento, permette di farsi conoscere e di raggiungere i propri obiettivi. L’ampio bacino di utenti delle piattaforme consente infatti di far conoscere il tuo brand attraverso un pubblico più ampio e diversificato, cosa quasi impossibile da fare in modo organico.

Inoltre, i social network dispongono di ampie banche dati sui loro utenti, il che consente un targeting preciso in base a informazioni demografiche, interessi, comportamento di acquisto e altri. In questo modo è possibile garantire che gli annunci vengano visualizzati dai tuoi target designati.

 

Per concludere, possiamo riassumere queste nozioni in tre punti chiave, che mirano ad aiutarvi a costruire una strategia social media su una buona base:

Attenzione al fuorigioco“: è necessario mantenere la propria identità, contando per questo su un monitoraggio efficace, un branding affermato, una certa visibilità sui social network e una strategia ads per aumentare la copertura.

Essere diversi“: un punto fondamentale per riuscire a distinguersi sui social network, grazie a contenuti autentici e di tendenza.

Andare oltre“: in termini di creatività, strategia e analisi, l’intelligenza artificiale può essere di grande aiuto sia per la produzione di contenuti che per monitorare le nuove abitudini e tendenze delle piattaforme sociali.

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