Stop ai minori sui siti per adulti: da novembre servirà la prova dell’età

Pubblicato il: 11 Novembre 2025Categorie: News0 Commenti on Stop ai minori sui siti per adulti: da novembre servirà la prova dell’etàTempo di lettura: 2,8 min

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Il nuovo regolamento AGCOM

Sta facendo molto discutere il nuovo obbligo che scatterà ufficialmente a partire dal 12 novembre 2025 in Italia, per i siti e le piattaforme che diffondono contenuti pornografici, di verificare la maggiore età degli utenti. Si tratta di una misura prevista dal cosiddetto Decreto Caivano (decreto-legge 15 settembre 2023, n. 123, convertito con legge 13 novembre 2023, n. 159) che mira a proteggere i minori dai rischi connessi all’esposizione a materiale sessualmente esplicito, riconosciuta come una questione di salute pubblica e di tutela della dignità personale.

Il provvedimento attuativo è stato emanato da AGCOM, l’Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni, che con la delibera n. 96/25/CONS dell’8 aprile 2025 ha definito le modalità tecniche e procedurali per l’accertamento della maggiore età, in collaborazione con il Garante per la protezione dei dati personali.

In base al nuovo regolamento, tutti i siti e le piattaforme video che diffondono contenuti pornografici in Italia, anche se con sede legale all’estero, dovranno adottare sistemi di verifica dell’età conformi agli standard. Il periodo di adeguamento, pari a sei mesi dalla pubblicazione della delibera, scade proprio il 12 novembre 2025.

Come funziona la verifica dell’età

Il sistema individuato dall’Autorità si basa su un modello di “doppio anonimato”: la verifica dell’età viene effettuata da soggetti terzi certificati, indipendenti dai gestori dei siti, attraverso due fasi separate di identificazione e autenticazione. Il sito riceve solo una conferma della maggiore età, senza alcun dato personale dell’utente, mentre il fornitore della verifica non conosce il servizio a cui la persona accede. Questo meccanismo consente di tutelare la privacy garantendo al tempo stesso un efficace controllo dell’età.

Il regolamento adotta un approccio tecnologicamente neutrale, lasciando ai gestori la possibilità di scegliere gli strumenti più adatti, purché rispettino principi fondamentali come proporzionalità, sicurezza informatica, minimizzazione dei dati, accessibilità e inclusività. Tra le soluzioni previste rientrano anche applicazioni dedicate o l’uso delle identità digitali (SPID, CIE, wallet digitali) per generare una prova certificata della maggiore età.

AGCOM avrà inoltre il compito di vigilare sull’applicazione della normativa. In caso di mancato adeguamento, l’Autorità potrà diffidare i gestori a conformarsi entro venti giorni e, se la violazione persiste, ordinare il blocco del sito o della piattaforma fino al ripristino della conformità. È stata già predisposta una prima lista di soggetti interessati, che sarà aggiornata nel tempo anche sulla base delle verifiche svolte a livello europeo.

Le probabili conseguenze

L’entrata in vigore di queste misure, potrebbe comportare un aumento dell’uso delle VPN (Virtual Private Network), strumenti che permettono di nascondere la posizione geografica dell’utente e di accedere a siti esteri non soggetti ai controlli italiani. Parallelamente, si prevede anche una possibile migrazione verso siti minori o piattaforme non regolamentate, spesso ospitate su server fuori dall’Unione Europea, che sfuggono ai controlli e potrebbero rappresentare un terreno più rischioso in termini di sicurezza informatica e protezione dei dati personali.

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